Pubblicato su Area, ottobre 2006
Sulla base del contenuto di un documento del PS intitolato “Per un’altra politica energetica del Canton Ticino”, scaricabile dal sito www.PS-ticino.ch, il Gruppo parlamentare del partito ha chiesto con una mozione al Consiglio di Stato di voler provvedere in tempi brevi alla presentazione del Piano di politica energetica cantonale previsto dalla Legge cantonale sull’energia. A parere del Gruppo il piano dovrebbe risultare da uno sforzo congiunto dei vari uffici che si occupano del tema nei vari Dipartimenti.
I provvedimenti previsti dal piano dovrebbero coprire tutti i campi di attività e dovrebbero essere attuati secondo principi prioritari di efficacia specifica, per esempio secondo il criterio dell’energia risparmiata a seguito degli investimenti effettuati (kWh/ct.).
Il primo obiettivo del piano dovrebbe essere il risparmio energetico, concretizzato nel programma di una società a 2000 watt per abitante. Questo obiettivo è voluto dal Consiglio federale ed è già contenuto nei piani energetici dei Cantoni di Berna e Argovia. I provvedimenti necessari in questo ambito toccano l’edilizia, in specie con la promozione dello standard Minergie, e i trasporti pubblici.
Il secondo obiettivo del piano dovrebbe essere l’uso di fonti di energia rinnovabili, che non contribuiscono alle emissioni di CO2 e che, nella misura in cui sono indigene, favoriscono una maggiore indipendenza da sorgenti estere. Si pensa in particolare all’energia solare, al fotovoltaico, al legno indigeno, al biogas, all’energia eolica, all’energia geotermica.
Il terzo obiettivo del piano dovrebbe essere una maggiore efficienza nel consumo energetico tramite il recupero di calore, la promozione del teleriscaldamento, la promozione di aziende “Esco” (Energy Service Company) e di “Energy Contracting” che offrono servizi per l’efficienza e il risparmio energetico.
Anche i cosiddetti “provvedimenti indiretti” (informazione pubblica, manifestazioni, educazione nelle scuole e formazione continua sui temi del risparmio energetico, delle fonti alternative e dell’efficienza energetica, consulenza a livello regionale) meritano la massima attenzione nel quadro di un simile piano.
La realizzazione del piano dovrebbe necessariamente essere accompagnata da finanziamenti sufficienti. Per questo con la mozione si chiede che i due terzi degli utili che annualmente l’Azienda Elettrica Ticinese (AET) riversa al Cantone siano usati per favorire l’uso delle fonti energetiche rinnovabili di cui il Ticino è ricco.
Il nuovo piano energetico cantonale dovrebbe inoltre portare a precisare il mandato all’AET, proponendo, se del caso, eventuali adeguamenti legislativi. In questo contesto si è chiesto al Consiglio di Stato di indirizzare l’AET, nell’ambito del commercio di energia, a volersi rivolgere verso fonti energetiche rinnovabili. Parimenti, si è chiesto di operare affinché l’AET non rinnovi gli accordi o i contratti che prevedono l’acquisto di energia nucleare quando giungeranno a scadenza, rispettivamente di valutarne una cessione anticipata.