L’articolo pubblicato sulla Regione lo scorso 11 novembre intitolato “Per chi suona la campanella” contiene alcune affermazioni che riguardano la scuola e l’educazione sulle quali vorrei ritornare brevemente. La prima affermazione esprime sostegno alla convinzione dei genitori secondo cui, se il proprio pargolo riuscirà un domani ad avere perlomeno una maturità in tasca, avrà qualche difficoltà in meno ad affacciarsi sul duro mondo del lavoro e la sua giungla. Ne siamo davvero sicuri? La realtà della Svizzera mostra piuttosto una buona riuscita professionale anche per chi, ed è la maggioranza, sceglie una strada diversa dalla cosiddetta via degli studi (maturità e università), ovvero la strada della formazione professionale. Non solo. Dati molto seri ci segnalano come sono proprio alcune competenze professionali a mancare nel…