La Finlandia è la Finlandia e il Ticino è il Ticino, ma scuola unitaria, classi piccole, team teaching, sostegno personale e in classe ai ragazzi deboli, formazione di qualità dei docenti, sono elementi che la politica può mettere a disposizione della scuola, se lo vuole. Per questo ho proposto di ridurre la dimensione delle classi, dall’attuale forchetta 25-13 alla nuova forchetta 22-11.
Per questo credo si debba abolire la formalizzazione della divisione dei ragazzi nel secondo biennio di scuola media pur mantenendo una forte differenziazione pedagogica. Per questo sto lavorando per migliorare la formazione continua dei docenti. Per questo con la revisione dei programmi si dovrà affrontare anche la questione delle collaborazioni tra docenti.
La scuola dell’obbligo merita tutto questo e soprattutto merita che tutti ne parlino con conoscenza di causa, lasciando alla politica il proprio campo d’azione, che è quello della creazione delle condizioni quadro, e ai professionisti dell’insegnamento, i docenti, le scelte pedagogiche.
Nel video RSI il servizio di Falò “La scuola che venne dal freddo” realizzato da Flavia Baciocchi (26.11.2009)