Pubblicato sulla Regione, gennaio 2006
Nell’edizione di ieri di Opinione liberale, reagendo scompostamente alla crisi politica che vede al centro la Consigliera di Stato Marina Masoni, il capogruppo del partito di maggioranza relativa si è lasciato andare a gravi affermazioni calunniose sul conto del collaboratore personale di Patrizia Pesenti, accusato di aver giocato un ruolo in ciò che egli ha definito “strumentalizzazioni intorno al fisco ticinese” e “orchestrato uso di documenti trafugati”.
La vicenda denominata “Fiscogate” ed i suoi addentellati politici è sufficientemente grave e delicata da suggerire misura e pacatezza a tutte le persone di buon senso chiamate a commentarla a vario titolo. E’ quello che per parte nostra abbiamo fatto negli scorsi giorni e che ci saremmo attesi anche dai massimi rappresentanti del PLRT. Oggi scopriamo invece che in questo povero Cantone il vecchio vizietto di tentare di difendersi spargendo a casaccio fango sugli antagonisti politici è purtroppo ancora in auge.
Il tentativo di accollare al collaboratore di Patrizia Pesenti un non ben specificato ruolo in una presunta orchestrazione di qualche complotto è ridicolo, offende i diversi media che hanno rivelato all’opinione pubblica i fatti al centro della vicenda, offende i cittadini e la loro capacità di giudizio su questa storia, ma soprattutto ci indigna come forza politica in qualche modo coinvolta.
Se Dell’Ambrogio avesse avuto dei fatti da rivelare a sostegno delle sue calunniose farneticazioni le avrebbe tirate fuori da tempo, senza penosi giri di parole inutili, senza usare quell’untuoso gergo da sacrestia con il quale si dice e non si dice. Ma siccome dietro il fumo non c’è un bel niente, la sua posizione politica ed il momento scelto per sciorinare queste povere illazioni si traducono in un maldestro tentativo di aggressione gratuita alla sinistra per sviare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla vicenda che vede da giorni al centro la signora Masoni.
L’indignazione verso l’uscita di Dell’Ambrogio, tipica di quella cultura del sospetto che negli scorsi giorni il PLRT ha apertamente denunciato, interpella direttamente anche il partito di maggioranza relativa. Dal capogruppo liberale e dall’organo ufficiale del “partitone” ci si poteva attendere qualcosa di meno pietoso delle infondate e generiche paranoie da Grande fratello che abbiamo purtroppo dovuto leggere.
Ora credo sia giusto pretendere da Dell’Ambrogio un’immediata pubblica ritrattazione oltre che le scuse personali a Michele De Lauretis. Se nei momenti delicati Dell’Ambrogio non è capace di padroneggiare i propri impulsi primari, forse sarebbe utile lasciare che siano altri ad esprimersi a nome del partito, nel proprio interesse e nell’interesse di chi intende rappresentare.