Lunedì scorso, senza grande clamore, il Gran Consiglio ha adottato la nuova Legge sugli aiuti allo studio, una legge che il nostro Cantone non ha mai avuto, perché da sempre queste importanti prestazioni finanziarie sono state gestite tramite un regolamento, che tre sole persone, la maggioranza del Consiglio di Stato, poteva modificare a suo piacimento. Tutte le altre prestazioni finanziarie ai cittadini (prestazioni complementari AVS/AI, riduzioni dei premi dell’assicurazione malattia, assegni familiari, contributi in ambito di sostegno all’occupazione ecc.) sono da sempre rette da leggi, votate dal Parlamento e sottoposte a controllo popolare. Ora è il caso anche dei sostegni alla formazione. Abbiamo un evidente interesse a promuovere le pari opportunità per i giovani, a ridurre le disparità sociali nel campo della formazione e a utilizzare al meglio il potenziale di competenze presente nella nostra società. Gli aiuti allo studio sono lo strumento principe di questa politica e io sono orgoglioso di aver potuto portare in porto questa legge, che non è perfetta, ma che rende giustizia a un ambito essenziale per la nostra gioventù.
Aiuti allo studio, un atto di giustizia per la nostra gioventù
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