Il direttore di Comida Christian Da Pont in uno sconnesso sproloquio inutilmente aggressivo inviato ai media dopo la sentenza del Tribunale federale sulla gestione dei ristoranti scolastici non perde l’occasione per dimostrare pubblicamente di aver perso il senso della realtà, oltre che di non aver mai avuto quello del buon gusto.
Non starò a rispondere punto per punto a questo patetico sfogo senza capo né coda, limitandomi a sottolineare due cose. Innanzitutto la sentenza del Tribunale federale va letta e compresa nel suo assieme, se Da Pont non ha i mezzi per farlo se la faccia spiegare. Secondariamente se questa querelle infinita è un fatto pubblico la scelta non è del sottoscritto o del DECS, ma di Comida, che è andata avanti per mesi e mesi a suon di comunicati, conferenze stampa e altre iniziative del genere, di cui molti avrebbero volentieri fatto a meno.
Per il resto il Tribunale federale ha parlato chiaro, il Tribunale cantonale amministrativo dirà in totale indipendenza la sua sulla questione procedurale rimasta aperta e questo a me basta e avanza.