Manuele Bertoli Un modo si trova – Pensieri, appunti e proposte di politica e altro

I tabù che vanno superati

I

La modifica del Codice penale in votazione il prossimo 9 febbraio che intende evitare discriminazioni a causa dell’orientamento sessuale è un giusto passo per chi crede in una società libera, che accetta le diversità, in questo caso riferite alla sfera della sessualità. Chi ha raccolto le firme affinché questo articolo venisse sottoposto al giudizio popolare e fa campagna affinché dalle urne esca un NO sta negando questa realtà, che non collima con gli schemi rigidi che una certa visione del mondo si è autoimposta. Ed è quasi surreale che uno degli argomenti del NO sia la libertà di opinione, come se valesse di più la libertà di chi intende sostenere che l’amore al di fuori della coppia eterosessuale sia sbagliata, invece di quella di chi intende innamorarsi di chi crede senza per questo essere discriminato/a.

La libertà di essere quel che si è è ben più importante di quella di chi vuole negare agli altri di esserlo. E non è certo vero che la legge, almeno quella penale, permetta oggi di punire chi con atti o dichiarazioni discredita pubblicamente una persona o un gruppo di persone per il proprio orientamento sessuale, come sembrano sostenere alcuni esponenti della destra svizzera e nostrana.

Per quale ragione nel 2020 si intende ancora negare che la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale sia una vergogna? Perché la sessualità al di fuori del rapporto tra uomini e donne sarebbe un ‘elemento di disordine’? Perché alcuni testi sacri non l’ammettono? Sorvolando sul fatto che anche l’eterosessualità conosce significative componenti tutt’altro che ordinate, si pensi solo alla larga diffusione della pornografia eterosessuale, alla mercificazione del corpo femminile o alle poco edificanti storie riconducibili alla ribellione femminile scatenata dal movimento “me too”, senza parlare dell’imbarazzante rapporto tra i testi sacri cattolici e l’omosessualità nella chiesa, nessuna di queste ragioni è sufficiente per negare la protezione dalla discriminazione per ragioni di orientamento sessuale.

E’ gran tempo che la nostra società affermi chiaramente questo elemento di libertà e lo protegga adeguatamente. Ed è bene che questo passo avvenga per scelta popolare, effetto positivo indiretto del referendum, con l’augurio che il SI’ civile che uscirà dalle urne e quindi il superamento di questo tabù sia forte e inequivocabile.

Gennaio 2020

Manuele Bertoli Un modo si trova – Pensieri, appunti e proposte di politica e altro

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