Ripropongo integralmente un’«amaca» di Michele Serra, apparsa su la Repubblica. Sempre al punto delle cose.
«Il dolore popolare per la morte di Chavez non è finto, non è indotto. È autentico, travolgente dolore devozionale che presto avrà sbocco attorno alla reliquia imbalsamata del Santo, al quale chiedere protezione e sollievo dalle tribolazioni della vita. La salma di Khomeini fu quasi travolta da una folla impazzita d’amore. La mummia di Lenin è stata, per almeno tre generazioni di russi e di asiatici, meta di un infinito pellegrinaggio.
Facciamo benissimo a chiamare dittatori i dittatori, a diffidare delle adunate oceaniche, a dire che la libertà di pensiero e di critica non è mai abbastanza. Ma spesso ci tocca prendere atto che la democrazia è un lusso che si impara a scuola (chi ci va) o in famiglia (chi ne ha una di liberi pensatori). La democrazia non accende lo spirito come le rivoluzioni, non è innervata di sangue e passione come il Culto del Capo. La democrazia è gentile ed è mediocre, e fa del limite il suo solo vero dogma: non per caso, nessun leader democratico è mai stato imbalsamato dopo la sua morte. A pensarci bene, però, anche la democrazia ha fatto un miracolo: è riuscita a esistere, e considerando come funziona la psicologia di massa, non era affatto scontato».