Manuele Bertoli Un modo si trova – Pensieri, appunti e proposte di politica e altro

L’inclusione va preparata

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Concordo con Gianfranco Cavalli, che in un suo corsivo del 7 maggio scriveva su questo giornale che la scuola è il primo luogo nel nostro percorso di crescita che deve garantire l’accessibilità per tutte e tutti alla cultura generale. L’inclusione è un elemento importante del nostro sistema scolastico e va perseguita con cura. Nel suo contributo, Cavalli indicava come contraria a questo principio l’idea di avere una prima scolarizzazione di breve durata presso il centro federale che sorgerà a Novazzano destinata ai bambini e ragazzi ivi accolti in età di obbligo scolastico, proponendo in alternativa un immediato loro inserimento nelle scuole ordinarie.

Sono un fermo fautore dell’inclusione, ma l’esperienza mi dice che le condizioni quadro in cui essa avviene sono determinanti affinché possa risultare positiva per tutti (gli allievi inclusi e le classi accoglienti) e non un esercizio formale che non raggiunge l’obiettivo.

Il nuovo centro federale d’asilo provvisorio che sorgerà sul sedime di Pasture, Comune di Novazzano, ospiterà diverse tipologie di richiedenti l’asilo, secondo i flussi migratori attuali e futuri. La durata massima del soggiorno di un richiedente l’asilo in un centro federale sarà di 140 giorni, durante i quali saranno svolti tutti gli iter procedurali atti, tra l’altro, a pronunciare decisioni di protezione internazionale e conseguente attribuzione a un Cantone, oppure decisioni di rinvio verso Stati che hanno sottoscritto l’accordo di Dublino o Paesi d’origine. Nell’ambito della gestione procedurale, durante il periodo summenzionato, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) potrebbe trasferire i richiedenti dal centro federale di Novazzano verso altri centri federali oltralpe. Per i minori accompagnati o non accompagnati, la SEM segnala che le relative procedure d’asilo sono prioritarie e potrebbero avere una durata di all’incirca 5 o 6 settimane.

Poste queste condizioni di fatto e considerato che i vari flussi di minorenni in età d’obbligo scolastico presso il centro federale potrebbero essere molto differenziati (arrivi con famiglie, arrivi senza famiglia, arrivi con scolarità pregressa, arrivi con quasi analfabetismo, varietà delle lingue conosciute, improvvisi arrivi in gran numero e periodi di mancati arrivi, ecc.), imporre alle scuole ordinarie (scuola dell’infanzia, scuola elementare e scuola media) della zona dove sorge il centro (Novazzano, Chiasso, Balerna) un vai e vieni di molti allievi per pochissimo tempo non è una buona soluzione. Per questo abbiamo optato per una classe interna al centro federale, di 15 allievi al massimo, che possa accogliere da subito i nuovi allievi e prepararli in questo breve lasso di tempo a un percorso di integrazione effettivo, che avverrà dopo qualche settimana e in maniera continuativa presso il Cantone nel quale saranno collocati, che non sarà per forza il Ticino. In questo modo l’inclusione viene preparata a favore dei futuri allievi delle diverse scuole del Comune di residenza, dopo la loro attribuzione al Cantone. E sarà lì che, restando per molto più tempo, i bambini e i ragazzi potranno compiutamente essere inclusi nel tessuto sociale e scolastico e sarà loro garantita una regolare accessibilità alla formazione.

L’inclusione è un grande valore, ma deve essere organizzata con cura e non improvvisata, perché se mal congeniata potrebbe produrre effetti contrari a quelli perseguiti.

La riforma della legislazione sull’asilo è appena entrata in vigore, non tutto è ancora pronto e sarà quindi necessario fare delle esperienze per capire come andranno davvero le cose. Sono il primo ad essere pronto a proporre dei cambiamenti qualora il modello nella pratica dovesse risultare diverso da quanto previsto, ma per il momento la scelta della classe interna per breve tempo è la soluzione più adeguata, proprio per garantire un’accoglienza effettiva ed efficace ai minorenni in fuga che arriveranno da noi e che dovranno trovare il loro posto nella nostra scuola e nella nostra società.

Pubblicato sulla Regione, maggio 2019

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