Pubblicato su Area, gennaio 2007
Strumentalizzazione. Ecco la nuova parola magica usata da chi non sa bene cosa dire e come rispondere a critiche precise e a richieste imbarazzanti. Una parola magica che tuttavia nasconde, malamente, l’imbarazzo di chi ha il dovere di assumersi delle responsabilità davanti a fatti poco edificanti, a cose che non dovevano succedere.
Il signor Stinca ha iniziato a frodare il fisco ticinese non appena ha iniziato ad operare come direttore di Ticino Turismo, approfittando ampiamente delle possibilità a lui concesse dal contratto concluso con l’ETT, rappresentato dalla sua presidente Marina Masoni.
Il contratto, molto probabilmente illegale perché contrario al Concordato sugli appalti pubblici, segreto per espressa volontà delle parti (!?!), ha prodotto un costo per lo Stato non indifferente, oltre che effetti non significativi per il settore turistico cantonale. Un’operazione improduttiva e costosa, finita con la “ciliegina” della frode penale. Motivi più che sufficienti per pretendere un cambio della guardia alla testa di Ticino Turismo, perché se il signor Stinca pagherà davanti alla giustizia per le infrazioni penali, qualcuno deve assumersi la responsabilità politica dell’accaduto.
A meno che in Ticino, con la scusa della responsabilità penale personale, le responsabilità politiche non vengano mai assunte da nessuno.
Vi è in più un altro argomento che rende da anni la presidenza Masoni dell’ETT inopportuna. Dalla riforma dell’amministrazione detta “del lago d’Orta”, il DFE, che riunisce economia e finanze, è responsabile per l’erogazione dei sussidi turistici, quindi anche per parte del finanziamento dell’ETT. E’ ovvio che il fatto di riunire in una sola persona la carica di capo del Dipartimento che eroga i finanziamenti e di presidente dell’ente beneficiario non sia un gran bel vedere, che può passare per qualche tempo, ad interim, come doveva essere la presidenza Masoni dell’ETT dopo il siluramento di Marco Solari, ma non per anni ed anni.
Per queste semplici ragioni, sufficienti per chiunque in qualsiasi Paese del mondo, abbiamo chiesto le dimissioni di Masoni dalla presidenza ETT.
La risposta di totale chiusura della presidente e del CdA dell’ente è parsa a molti, non solo socialisti, stonata e fuori posto. Difesa ad oltranza, nessuna ammissione di qualche mancanza o inopportunità e poi la famosa parola magica: strumentalizzazione. Strumentalizzazione perché a tre mesi dalle elezioni una procuratrice pubblica ha emesso un decreto d’accusa non contestato? Strumentalizzazione perché il mandato Stinca ha fatto discutere da quando è stato concepito? Strumentalizzazione perché l’immissione di un manager privato in un settore gestito dal pubblico invece di produrre la promessa efficienza a minor costo ha prodotto poco a costi altissimi con coda penale annessa?
Tentare di demonizzare le voci critiche per chiudere in fretta le questioni scomode dipingendo il diavolo sul muro è solo puerile. Meglio un’onesta presa di coscienza della situazione e l’assunzione delle responsabilità evidenti. La responsabilità, principio sbandierato spesso dai liberali, non va solo chiesta ai cittadini.