Manuele Bertoli Un modo si trova – Pensieri, appunti e proposte di politica e altro

Realismo fiscale: prepariamoci allo scambio automatico di informazioni

R

Nel 2017 sarà realtà. Ecco tre cose da fare: amnistia federale, riconversione professionale per chi opera nel settore finanziario, attrezzare le finanze pubbliche.

La Germania ha accantonato il piano Rubik inteso a salvaguardare quel che rimane del segreto bancario svizzero, le recenti dimissioni di Mario Monti in Italia non sembrano prospettare esiti migliori con il Belpaese e la situazione con la Francia è lontana da soluzioni diverse. Nel 2017 lo scambio automatico di informazioni fiscali tra Paesi sarà una realtà in Europa, la Svizzera non sembra avere più una proposta alternativa e le pressioni cresceranno inevitabilmente a favore di un adeguamento della Confederazione al nuovo ordine fiscale europeo.

Abbiamo perso molto tempo in piani piuttosto arditi risultati poco realistici, non ne abbiamo più molto per riconvertirci senza troppi scossoni e le conseguenze su cui dobbiamo lavorare intensamente sono almeno tre.

  1. Innanzitutto l’amnistia generale federale. Andare verso lo scambio automatico internazionale vuole infatti dire permetterlo anche internamente, quindi di fatto abolire il segreto bancario per il fisco anche in Svizzera. Una simile prospettiva a mio avviso non può non portare con sé una misura d’accompagnamento come l’amnistia generale federale, misura che a me non è mai piaciuta come scappatoia per chi ha fatto il furbo ma adeguata ad accompagnare un cambio di paradigma rilevante come quello che si prospetta.
  2. Poi la difficile riconversione professionale di diverse persone che lavorano nel settore finanziario, che inevitabilmente per un certo periodo soffrirà anche dal profilo occupazionale. Per questo il Cantone dovrà attrezzarsi per tempo, con percorsi formativi efficaci e attrattivi.
  3. Infine una certa ricaduta negativa sulle finanze pubbliche, che per molto tempo hanno beneficiato dei frutti indiretti di un settore finanziario fortemente ancorato al suo segreto.

Le cose cambieranno, ed era inevitabile che ci si arrivasse, se solo si vuol considerare con un minimo di oggettività il profilo non proprio virginale avuto per decenni dalla Svizzera nel fiancheggiare i capitali in fuga dal fisco. Non siamo stati i soli, certamente, uno dei pochi punti sul quale insistere ancora, perché se pulizia ci deve essere essa deve valere per tutti. Ma ci abbiamo campato sopra parecchio, finché lentamente ma inesorabilmente ci hanno fatto capire che la festa sta per finire.

E allora raccogliamo le nostre forze, le nostre competenze ed affrontiamo questa riconversione, con sano realismo e la fiducia in noi stessi. La Svizzera ha le risorse per farlo, per cercare di trasformare quella che certamente è una crisi in una nuova opportunità per il futuro.

 Pubblicato su liberatv.ch

Manuele Bertoli Un modo si trova – Pensieri, appunti e proposte di politica e altro

Articoli recenti

Archivi