Manuele Bertoli Un modo si trova – Pensieri, appunti e proposte di politica e altro

Referendum sull’oro BNS

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Pubblicato sul Corriere del Ticino, gennaio 2006

Ho letto con interesse l’articolo in tema di referendum sull’oro BNS di Giuseppe Sergi apparso sabato 21 gennaio sul CdT, ma a parte la lezione di stile indirizzata al sottoscritto, non vi ho trovato gli argomenti a sostegno della necessità di chiamare alle urne i ticinesi per decidere come contabilizzare i 557 milioni provenienti dalla Banca Nazionale. A meno che ci si metta a raccogliere le 7’000 firme necessarie solo per dar contro al “masoniano Giovanni Galli” e alla sua personale lettura della vicenda proposta ai lettori del Corriere del Ticino. Un po’ pochino come giustificazione.

La cosa ha oltretutto un aspetto paradossale, perché è noto che proprio Marina Masoni era inizialmente tra i contrari al decreto attaccato da Sergi e Bignasca, tra coloro che spingevano per non fare assolutamente nulla e lasciare che l’entrata straordinaria producesse un avanzo d’esercizio nei consuntivi 2005. Probabilmente, restata in minoranza, si è adeguata alla maggioranza governativa, ma è curioso notare che quanto essa voleva è esattamente la situazione che si produrrà se Sergi dovesse riuscire a raccogliere le firme ed il NO dovesse spuntarla.

Contrariamente a quanto sostiene il maestro della modestia e della moderazione, non credo che questo referendum debba essere fonte di preoccupazione. Sarà supponenza, non so, ma continuo nel mio piccolo a ritenerlo inutile e fuorviante, perché non mi pare risolva la questione centrale di come usare almeno una parte di questa ingente entrata straordinaria.

Su una cosa Sergi ha ragione: su questo dossier fino ad oggi non si è fatto nessun passo avanti. Era la tesi che tentavo di sostenere nell’articolo che gli ha mandato la mosca al naso, ma forse, preso dall’impeto di censurare la mia presunta sicumera, si è distratto un attimo e non ha colto la cosa. Peccato.

Fino ad ora su questo tema, purtroppo, non ci sono stati ne incontri specifici, né accordi, né trattative, proprio perché molti dei favorevoli all’uso di parte dei proventi dell’oro non hanno presentato nulla di più che slogans e quantificazioni. Dico purtroppo, perché noi siamo tra quelli che da tempo spingono per arrivare ad un pacchetto di misure condivise, che possa trovare sufficiente sostegno in Parlamento. In questo dibattito, ancora tutto da fare e nuovamente protratto per almeno 4 mesi a seguito del lancio del referendum, non so se le nostre proposte (fondo per la formazione ed il perfezionamento professionale e fondo per lo sviluppo locale gestito con il modello del patto territoriale) siano le migliori, ma quanto meno indicano obiettivi, modalità, necessità finanziarie. Attendiamo con interesse obiettivi, modalità e necessità finanziarie delle proposte degli altri, MPS compreso, e poi ne parleremo con calma.

Se ho turbato la sensibilità di qualcuno con i miei modi me ne scuso. Non intendevo affatto essere presuntuoso o sostenere che il PS fosse l’unico partito ad avere soluzioni intasca su questo tema. Non pensavo però di ricevere lezioni di modestia da chi non molto tempo fa aveva sostenuto in conferenza stampa “vinceremo a mani basse” a proposito dell’iniziativa “I soldi ci sono”.

Manuele Bertoli Un modo si trova – Pensieri, appunti e proposte di politica e altro

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