Le priorità: garantire una rete sociale ben funzionante a sostegno dei diritti riconosciuti ai cittadini e sapere anticipare e cogliere le sfide sociali del futuro.
1. Servizi efficenti e tempestivi concretizzano i diritti sociali
Perché?
Accanto alle grandi assicurazioni sociali nazionali (AVS, AI, previdenza professionale, assicurazione disoccupazione, assicurazione maternità, assicurazione malattia) anche il Cantone si è dotato di strumenti sociali complementari interessanti.
La socialità ticinese per molti versi è all’avanguardia in Svizzera. L’armonizzazione delle prestazioni sociali, gli assegni familiari di complemento, il sistema del reddito disponibile quale base di calcolo per i sussidi di cassa malattia e presto anche delle borse di studio sono solo alcuni degli esempi di questa capacità innovativa del settore sociale.
Queste riforme, promosse e fortemente sostenute dalla sinistra, hanno sempre trovato l’appoggio di una maggioranza politica, magari dopo lunghe discussioni, ed alla fine sono divenute patrimonio prezioso di tutti.
Ma un diritto sociale è tale solo se chi ne beneficia, quando lo fa valere, ottiene effettivamente le risposte dovute in tempi accettabili. Per questo un ottimo arsenale legislativo non basta. Esso deve essere sorretto da un’organizzazione efficiente, tempestiva, capace di rispondere in tempi brevi ed adeguatamente alle diverse sollecitazioni della cittadinanza.
Ciò implica una cura particolare quanto al funzionamento dei servizi sociali, alle risorse umane e finanziarie a loro disposizione, alla professionalità della presa a carico delle diverse istanze dei cittadini.
Su questo versante è possibile fare di più per dare concretezza ai diritti sociali garantiti dalla rete di protezione costruita in tanti anni di battaglie politiche. Alle eventuali carenze vanno date risposte concrete e accurate.
Per questo l’obiettivo di analizzare approfonditamente e costantemente la rete dei servizi sociali, il suo funzionamento, la sua dotazione in termini di risorse umane e finanziarie, la sua efficacia e proporre tutti i correttivi necessari deve essere una priorità.
2. Il Ticino deve darsi una politica dell’alloggio che oggi manca
Perché?
La maggioranza della popolazione residente in Ticino è inquilina e il costo degli affitti è una voce di spesa pesante per molte economie domestiche. Chi deve cambiare casa oggi trova sul mercato alloggi a prezzi elevati e non ha una reale scelta per un bene primario come l’alloggio.
Da anni la Confederazione e i Cantoni hanno abbandonato la politica della casa al solo mercato, una scelta che oggi si rivela sbagliata. È quindi necessario dotare il Cantone di una nuova politica dell’alloggio, che sappia usare gli strumenti del mercato per mettere a disposizione dei ticinesi alloggi in locazione a prezzi accettabili.
Gli strumenti da usare a questo scopo sono il finanziamento di società di pubblica utilità, che si occupano di acquisire e costruire alloggi da gestire a lungo termine, gli incentivi ai Comuni affinché entrino sul mercato dell’alloggio, la promozione di forme particolari di abitazioni, per persone anziane, per famiglie numerose ecc., gli interventi di tipo pianificatorio per garantire una distribuzione equa e razionale delle abitazioni sul territorio e la promozione di contratti quadro cantonali tra associazioni di categoria di inquilini e proprietari.
3. La sfida demografica va colta per tempo
Perché?
La popolazione invecchia, soprattutto nelle società sviluppate come la nostra, e questo produrrà nei prossimi decenni una rivoluzione silenziosa, come l’ha definita l’ex segretario dell’ONU Kofi Annan. Molti più anziani, che vivranno più a lungo, e meno giovani.
Per evitare che questa rivoluzione ci colga impreparati dobbiamo essere pronti ad investire di più in due direzioni:
- nell’incremento della natalità, sostenendo i giovani genitori con servizi adeguati, nuove prestazioni sociali, sviluppando politiche che rendano decisamente più compatibili tra loro il lavoro e la cura dei figli;
- nello sviluppo ulteriore delle reti di cura per gli anziani fatte di servizi di assistenza e cura a domicilio, centri diurni, alloggi pensati per questo tipo di utenza, case per anziani, riconoscimento della figura della badante.
La sfida demografica coinvolge direttamente anche la politica di integrazione dei migranti, che oggi sono il principale fatore di ringiovanimento della nostra società.