Manuele Bertoli Un modo si trova – Pensieri, appunti e proposte di politica e altro

Una bugia ripetuta non è la verità

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Una bugia ripetuta diventa una verità, sosteneva Göbbels, capo della propaganda nazista. Ed ecco allora ancora una volta un cittadino, il sig. Härdi di Lugano, affermare oggi sul Corriere del Ticino che lo scorso 1° agosto avrei chiesto di “annullare” il voto del 9 febbraio 2014 perché, dice lui, avrei sostenuto che il popolo non ha capito su cosa si votava. In realtà quel che ho detto è questo, testualmente: “Il Consiglio federale, pur dovendo in ogni caso mettere a punto onestamente e correttamente la proposta di legislazione in applicazione dell’iniziativa popolare cosiddetta “contro l’immigrazione di massa”, a mio parere nello spazio temporale di tre anni concesso dal nuovo testo costituzionale deve anche immaginare di proporre al Paese un voto adeguato a confermare o rivedere la scelta isolazionista fatta da popolo e Cantoni 6 mesi or sono, perché è attorno a questa questione politica che la Svizzera ed il Ticino si giocano un bel pezzo del loro futuro”.

Dove il sig. Härdi abbia trovato il concetto di annullamento o di popolo inconsapevole lo sa solo lui. A meno che non si sia dato la briga di sapere quel che ho detto davvero, credendo alle tante balle raccontate su quel discorso e quindi confermando il motto di Göbels. E allora c’è davvero da star poco allegri quanto al rispetto della democrazia, che dovrebbe passare anche dal buon principio secondo cui prima di parlare ci si informa per bene, evitando di ripetere cose fasulle a pappagallo.

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